Progetto MkUltra, ovvero: il programma per il controllo mentale messo a punto dalla C.I.A. nel decennio intercorso fra il 1950 e il 1960.
“Devono essere prese precauzioni non solo nell’evitare che le forze nemiche vengano a conoscenza delle operazioni ma anche nel celare le attività al pubblico in generale. Sapere che l’agenzia è coinvolta in attività non etiche ed illecite avrebbe serie ripercussioni negli ambienti politici e diplomatici…” (C.I.A., Inspector General, 1957)
In questo momento si potrebbero udire le voci sollevate da parte di complottisti e contro-complottisti; si potrebbero sentire, se solo ci interessasse.
Vedete, esiste un concetto semplicissimo per spiegare una sfumatura che riguarda il diverso modo di porsi dinnanzi a informazioni destabilizzanti, ovvero:
“Quando vuoi celare qualcosa, esponila ferocemente“.
Fatto:
Sono le prime ore del 28 novembre 1953 quando il corpo di Frank Olson sfonda i vetri delle finestre dell’albergo nel quale alloggia e si schianta sul marciapiedi sottostante.
Siamo a New York; la sua stanza è la 1018A al 10° piano dell’albergo; lui è Frank Olson, biologo assegnato alla Divisione Operazioni Speciali (SOD) che Centro Biologico dell’Esercito USA di Camp Detrick, nel Maryland.
La SOD portava avanti ricerche e sperimentazioni su armi chimico-batteriologiche su commissione dell’Esercito e della C.I.A.
Esattamente nove giorni prima, ovvero il 19 novembre 1953, Frank Olson partecipò ad una riunione riservata ai vertici militari e alla C.I.A., in una baita a Deep Creeck Lake.
Vi comparivano dieci persone, tre delle quali erano membri dell’unità dell’Intelligence chiamata TSS (Technical Services Staff).
Uno dei tre membri della TSS, Sydney Gottlieb, a termine serata, versò nella bottiglia di Cointreau una piccola quantità di LSD, che servì ai presenti.
Tutti ne sorseggiarono, eccetto tre persone; verso l’una di notte, coloro che avevano bevuto Cointreau stavano ridendo smodatamente e non erano più in grado di sostenere una conversazione sensata.
A quel punto venne rivelato loro che erano stati drogati.
In seguito a quello strano week end, Olson fece rientro in ufficio il successivo lunedì e da subito parve versare in una condizione di estrema depressione. Un suo superiore, affiancato da uno degli uomini della C.I.A. decisero di portarlo da un medico.
Era un immunologo di New York, il dottor Harold Abramson, anch’egli collaboratore di alcuni fra i programmi sostenuti dalla C.I.A., che stabilì la necessità di ricoverare Olson in unità psichiatrica.
L’epilogo è quanto vi abbiamo anticipato: a poche ore dalla sua dimissione, Frank Olson si getta dalla finestra del decimo piano dell’albergo nel quale soggiornava.
Fino alla prima metà degli anni ’70, il suicidio del biologo Olson restava un affare di famiglia, la sua morte meritò lo spazio di un trafiletto nei giornali locali.
Poi qualcosa cambiò: partì un’indagine del Congresso sulla stessa C.I.A. e quello che sembrava un suicidio caduto nel dimenticatoio della stessa opinione pubblica, si rivelò essere il tragico risvolto di una sperimentazione su cavie umane.
Il contesto storico nel quale si affaccia MkUltra
Stava venendo a galla un vasto programma, condotto dai servizi segreti, che mirava al controllo e all’acquisizione delle tecniche per la manipolazione mentale: il Programma MkUltra.
Queste sono le “coordinate storiche” del Progetto MkUltra: siamo nel 1953, post guerra in Corea, e gli Stati Uniti portano a casa le testimonianze e la scoperta del “brainwashing” (lavaggio del cervello).
Si trattava di tecniche che cinesi e coreani portavano avanti nei loro programmi per l’interrogatorio dei prigionieri di guerra.
Contemporaneamente, dal blocco sovietico, arrivavano notizie decisamente similari: risultava incomprensibile, infatti, assistere agli interrogatori dei prigionieri che ammettevano crimini mai commessi.
Inoltre dall’URSS giungeva notizia di un intensificarsi della produzione di LSD, un farmaco usato per il controllo della schizofrenia. Fino a quel momento almeno.
Creato un parallelo fra i due eventi concomitanti, il passo divenne breve: era necessario impossessarsi di queste tecniche e farne il Santo Graal delle armi per eccellenza.
Nel 1952 il responsabile del settore medico della C.I.A. ebbe a dire: “ci sono molte prove, nei rapporti di innumerevoli interrogatori, del fatto che i comunisti abbiano utilizzato droghe, coercizione fisica, elettroshock e forse ipnosi contro i loro nemici. Con queste prove è difficile trattenere la rabbia contro il nostro apparente lassismo“.
Suggerimento che non cadde nel vuoto con il successivo Direttore della C.I.A., Allen Dulles (in carica dal 1953 al 1961).
Memorabile il suo discorso del 10 aprile 1953 alla Princeton University, quando indicò l’importanza delle tecniche di perversione del cervello già utilizzate oltre la Cortina di Ferro.
“Il controllo della mente è il grande campo di battaglia della Guerra fredda, e dobbiamo fare qualsiasi cosa per uscirne vincitori”.
MkUltra prende forma
Quando venne presentato il programma a Dulles venne posto l’accento sulla necessità di investigare sulla produzione di un materiale chimico in grado di creare uno stato mentale aberrante, alterato, controllabile, ma reversibile e non tossico.
Non solo, era necessaria una strategia precisa che mirava a screditare individui, ottenere informazioni e impiantare suggestioni e altre forme di controllo della mente dei soggetti trattati.
I campi di impiego apparivano vastissimi:
- dall’indurre comportamenti precisi ad esponenti e ambasciatori di altri Paesi attraverso la manipolazione del pensiero,
- al perfezionamento delle tecniche che sarebbero state messe a punto attraverso gli interrogatori delle spie.
Mancava solo un capo al servizio del Progetto MkUltra.
Ricordate quel week end a Deep Creeck Lake?
Frank Olson; dieci ulteriori persone; tre appartenenti al TSS; uno di loro versa LSD nel Cointreau e rivelerà più tardi di averli drogati tutti.
Quell’uomo era Sydney Gottlieb, lo abbiamo detto, no?
Bene: Allen Dulles lo mette a capo del Progetto MkUltra, e il cerchio si chiude.
**Fine della prima parte**
Lucia Codato