Il primo episodio di violenza ai danni dei due bambini si verificò nel settembre 2006. Klara Mauerova trascinò i suoi figli nel seminterrato e, senza sosta, iniziò a frustarli con una cinghia tenendoli incatenati al muro per ore intere. Katerina assistette alla violenza senza intervenire, la cosa la divertiva e non le interessava porre fine a qualcosa che lei considerava giusto fare. Da quel momento in poi le cose non fecero che peggiorare. Le violenze ai danni dei due minori continuarono e, quotidianamente, i due venivano picchiati e malmenati in ogni modo. Le loro teste venivano immerse in secchi d’acqua gelida fin quasi all’annegamento e i loro genitali presi a calci. Erano maschi, come il padre, dunque era la loro sessualità che doveva essere castigata prima di tutto. Ondrej e Jakub furono anche vittime di abusi sessuali. Barbora Skrlova fu complice delle sorelle e spesso ne appoggiò le gesta. In seguito poi, dopo l’arresto, interrogata dalla polizia confessò di essere sempre stata gelosa di Klara. La sua condizione fisica le aveva impedito di sposarsi e avere figli e vedere Ondrej e Jakub devoti alla madre (nonostante tutto) non faceva altro che alimentare in lei una forte invidia.

Come accennato inizialmente nessuno mai sospettò della famiglia Mauerova. I due figli di Klara infatti non fecero mai cenno a nessuno delle violenze subite e, nelle rare occasioni di uscita, sorridevano sempre cordialmente ai conoscenti senza destare alcun dubbio. Quando le violenze si fecero più intense la madre, per giustificare le assenze a scuola, li fece cancellare dai registri spiegando al Preside che di li a poco si sarebbero trasferiti.

La manie di onnipotenza e i deliri religiosi avvicinarono le donne ad altri seguaci della setta: Jan Skrla, Hana Basova e Jan Turek. I primi due, Jan Skrla e Hana Basova, erano una coppia di operai, fidanzati, che, apparentemente, sembravano condurre una vita normale. Frequentarono sempre più spesso i membri della famiglia Mauerova e, in men che non si dica, diventarono molti amici delle donne, fino ad essere coinvolti nelle loro attività. Jan Turek invece è quello che rimane ancora oggi una delle figure più controverse delle setta. Fu lui a prendere le redini del gruppo una volta entrato a contatto con la famiglia Mauerova ma, grazie anche all’attività svolta dal suo difensore durante il processo, molte sono ancora oggi le domande su di lui rimaste senza risposta. E’ molto probabile per esempio che fosse lui stesso ad officiare i riti esoterici in quella casa. Quello che è certo tuttavia è che, con il suo arrivo, le pratiche della setta diventarono sempre più violente e sempre più frequenti. Secondo Turek , i due bambini non dovevano essere più puniti per le colpe del padre ma dovevano essere “esorcizzati”, proprio come il movimento imponeva. A Ondrej e Jakub dovevano essere imposti dolori e sofferenze non per i peccati commessi dagli altri ma per quelli che loro stessi avrebbero commesso una volta cresciuti. Un giorno avrebbero saltato la scuola, sarebbero tornati a casa ubriachi, avrebbero smesso di obbedire e di portare rispetto alla loro famiglia e questo meritava di essere condannato. Non passava giorno senza che i membri di casa Mauerova trovassero qualcosa per cui valeva la pane punire i due minori.

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