Accusato dell’assassinio dei primi 4 corpi rinvenuti e supportata la tesi della sua colpevolezza da referti scientifici inoppugnabili, gli inquirenti puntavano alla sua confessione e gli venne reso noto che, collaborando alle indagini, avrebbe evitato la pena di morte.
Gary Leon Ridgway cedette e confessò: era lui il Green River Killer e riconosceva la responsabilità di 48 fra i delitti menzionati nella lista cui la polizia attingeva per risolvere i casi.
Collaborò per il ritrovamento dei resti delle donne che aveva ucciso; in successivi interrogatori Ridgway alzò il numero dei delitti e divennero 52. Corresse ancora il tiro ed erano 65 i corpi.
E ancora, poco tempo dopo, ne confessò 71.
Il 18 dicembre 2003 venne condannato per i 48 omicidi a lui ascritti, ricevette 48 ergastoli e 480 anni di carcere, senza la possibilità di uscire sulla parola.
Il caleidoscopio del suo personale inferno
Come abbiamo detto Ridgway collaborò per scampare alla pena di morte, fornendo dettagli che per quanto raccapriccianti vi riportiamo in un breve, rispettoso, caleidoscopio demoniaco e lo facciamo per convogliare un pensiero alle sue vittime e condividere, per quanto possibile, il tormento che ha segnato le loro ultime ore di vita terrena.
Marica Chapman e Cynthia Hinds: nelle vagine di entrambe le donne vennero rinvenuti oggetti piramidali il cui aspetto faceva pensare a sassi levigati.
Terry Milligan: il giorno seguente alla sua morte, quando Gary Ridgway tornò per abusare del cadavere della donna, il corpo presentava segni il rigor mortis. Incuriosì moltissimo Ridgway che pensò di scattare fotografie in ricordo di quanto provato.
Carol Ann Christensen: è l’unica delle sue vittime che non fosse stata una prostituta. Era una cameriera che commise l’errore di accettare un passaggio a fine turno. Il corpo venne rinvenuto vestito completamente, la testa infilata in un sacchetto di carta e, sollevato questo, una trota venne trovata posizionata sul collo, altri pesci sui seni, una bottiglia dietro la schiena e la vagina conteneva sperma, segno che rivelava una stupro pre morte.
April Buttram: Gary Ridgway decise che il teschio della donna fosse un valido souvenir e tornò nel luogo ove giaceva il corpo. Sempre in quel momento il killer pensò di recuperare anche altre ossa appartenenti ad altri cadaveri che si trovavano nei pressi.
La lista dei loro nomi è lunga, il racconto delle perversioni dimostrate da Ridgway diventa, ad un certo punto, una reiterazione di atti che abbiamo già presentato come modus operandi.
Oggi il killer è richiuso nel Penitenziario Statale di Washington a Walla Walla.
Ha continuato a confessare particolari anche se il caso è chiuso.