Molti studiosi e storici per questo motivo sono convinti che Bram Stoker nella stesura di Dracula si sia ispirato a lei. Raymond T. McNally che da sempre ha studiato la figura del Conte Dracula ha addirittura scritto un libro sull’argomento intitolato “Dracula era una donna“, dove porta alla luce diverse analogie tra il libro, il film Dracula di Francis F. Coppola e le leggende ruotanti attorno alla figura di Elizabeth Báthory di Ungheria.
La Báthory, per esempio, come il Conte Dracula, era una nobile e, nonostante tutti fossero a conoscenza delle sue attività criminali, la supremazia della sua famiglia e il potere economico della casata l’avevano sempre protetta facendola agire senza problemi. Le cose infatti iniziarono a complicarsi solo quando, alle diverse denunce collegate alla sparizioni delle giovani aristocratiche arrivate alla Chiesa Cattolica, seguirono i problemi finanziari e i debiti cominciarono ad accumularsi. Lo status quo che da sempre l’aveva tutelata adesso la esponeva e non la proteggeva più, tanto da far scattare un’indagine nei suoi confronti (fortemente voluta allora dall’Imperatore Mattia II d’Asburgo).
I delegati dell’imperatore difatti, a seguito delle accuse e delle segnalazioni ricevute, entrarono di nascosto nel castello di Elizabeth Báthory e, dopo essere piombati sul luogo in cerca di prove, colsero sul fatto la contessa. E così, mentre lei era intenta a torturare alcune ragazze, altre giovani vennero trovate rinchiuse nelle stanze del castello e nelle prigioni, molti di queste erano prive di svariate parti del loro corpo ed altre giacevano nelle segreta del fortezza accanto ai corpi dei cadaveri.
Elizabeth Báthory venne perciò arrestata, condannata per i crimini perpetrati, murata viva in una cella dove, quattro anni dopo, si tolse la vita lasciandosi morire di fame.
Diverse le torture che la storia e la leggenda attribuisce alla figura della Báthory. Oltre a quelle sopra citate, per esempio, si dice che amasse appendere a testa in giù le proprie vittime su una vasca per sgozzarle, oppure lasciarle sospese in minuscole gabbie con alla base delle travi di ferro appuntiti dove poi, dopo ore passate a resistere, esauste, si lasciavano andare e finivano impalate alle sbarre
Una delle serial killer più proliferi e spietati della storia, Elizabeth Báthory era una donna sadica, violenta e fortemente disturbata che ha potuto, grazie alla complicità, la paura e il silenzio di molti, uccidere e torturare un numero spaventoso di persone.