Quello che ha passato Mike Mageau nel 1969 non si può descrivere. Ha visto la morte in faccia, a soli diciannove anni, mentre era in compagnia di Darlene Ferrin, ragazza di ventidue anni , in un parcheggio.
La povera Darlene, colpita da 5 colpi di pistola, è morta, mentre Mike, nonostante sia stato colpito da quattro colpi, è riuscito a sopravvivere.
Nel 1991, dopo ben 22 anni, vengono fatte vedere a Mike Mageau delle foto segnaletiche di alcuni sospettati, e in quel momento lui identifica Arthur Leigh Allen. Ma è davvero lui il vero Zodiac?
È stato, indubbiamente, un personaggio molto ambiguo, che è finito dentro questa storia senza che nessuno sia mai riuscito a dimostrare che il pericoloso e sconosciuto serial killer fosse realmente lui.
Ma torniamo indietro nel tempo, più precisamente al 30 Ottobre 1966, quando venne uccisa Cheri Jo Bates. Dopo pochi giorni la polizia ricevette due lettere scritte dal serial killer con una macchina da scrivere “Royal”. Una della stessa identica marca venne, in seguito, sequestrata in casa di Allen durante una perquisizione.
All’epoca di questi atroci delitti firmati Zodiac, il sospettato lavorava come insegnante delle elementari ed era molto rispettato. In tutta la sua carriera non si era mai assentato dal lavoro, tranne un giorno: l’1 Novembre 1966, il giorno dopo l’uccisione della Bates a Riverside, dove lui si trovava. Una coincidenza?
Le lettere che Zodiac aveva inviato e continuava ad inviare alla polizia e ai giornali erano diventate un’ulteriore prova contro Arthur Leigh Allen. Due lettere contenevano un simbolo molto strano e difficile da cifrare. Per molti era una semplice Z di Zodiac, ma in tanti vedevano il numero 32. Nel 1966, il sospettato aveva 32 anni e viveva al 32 di Fresno Street a Vallejo. Inoltre, Zodiac aveva creato un cifrario con 32 simboli.
Tanti dettagli inquietanti iniziano a farsi largo, e sembrano voler confermare l’ipotesi che Allen possa essere stato lo spaventoso serial killer di coppiette.
E se l’idea di trasformarsi nel terribile Zodiac non fosse un caso? Come è stato riportato, infatti, il fratello del sospettato riferì che la loro madre aveva regalato ad Arthur un orologio che lui amava molto: la marca era Zodiac e il logo era un cerchio con una croce, stesso simbolo usato come firma dall’assassino seriale.
A dare credito a queste ipotesi furono, inoltre, le dichiarazioni dell’amico Don Cheeney, che raccontò alla polizia che Arthur aveva dichiarato di voler uccidere delle coppie in modo casuale, di voler sfidare in seguito la polizia con lettere anonime, di volersi far chiamare come la marca del suo orologio, utilizzando proprio quel logo come simbolo, e che questi crimini li avrebbe fatti travestendosi per cambiare aspetto e attaccando una torcia alla pistola per poter sparare anche di notte, mostrando anche il desiderio di rapire e rendere prigioniere le donne che avevano problemi con le ruote della macchina.
Cheeney riferì tutto agli inquirenti, che non trovarono nulla di concreto per poter accusare Arthur Leigh Allen.
Un altro amico di Allen ha, inoltre, riferito che l’uomo parlava spesso di quanto fosse difficile uccidere esseri umani rispetto agli animali, argomento contenuto anche in una delle lettere che Zodiac ha spedito ai giornali.
I dettagli inquietanti non finiscono qui. Nel 1958, infatti, Arthur Leigh Allen venne arrestato per disturbi alla quiete pubblica, dopo essere stato coinvolto in una rissa con un uomo che si chiamava Ralph Spinelli. L’8 Luglio, però, le accuse contro di lui vennero ritirate. Nella stessa data, nel 1974, al Chronicle arrivò una lettera di Zodiac, inviata in modo specifico ad un giornalista che si chiamava Spinelli. Ogni cosa sembrava essere stata pensata con grande precisione.
Nel corso degli anni uscirono diverse testimonianze contro di lui. Per esempio alcuni hanno dichiarato che Allen possedeva un cifrario contenete gli stessi simboli di quello che dopo diverso tempo Zodiac inviò ai giornali. Altri affermarono che il modo di parlare di Allen era simile a quello di Zodiac, come per esempio per alcune espressioni ritrovate sulle lettere dell’assassino, che si divertiva a cambiare le pronunce delle parole e che utilizzava termini associati alla scuola elementare, dove il sospettato lavorava.
Esistono molte altre coincidenze che accomunano la vita di Arthur Leigh Allen e quella del serial killer Zodiac, che fanno pensare ancora oggi che potessero essere realmente la stessa persona.
Per esempio durante la perquisizione del 1991 i poliziotti sequestrarono nella sua abitazione delle munizioni identiche a quelle utilizzate per l’omicidio di David Faraday e Betty Lou Jensen.
Mike Mageau, che nel 1991 identificò l’uomo, aveva parlato di un auto Corvair, macchina posseduta dall’amico di Allen, Philip, che spesso la prendeva in prestito e che voleva acquistare. Pare, inoltre, che l’uomo conoscesse la giovane Darlene Ferrin, anche se non vi sono stati riscontri oggettivi.
Per quanto riguarda l’omicidio del taxista Paul Stine, si dice che Zodiac era salito sull’auto per raggiungere una destinazione in cui vi era un segnale di attraversamento per bambini. Due giorni dopo, più precisamente il 13 Ottobre, l’assassino aveva scritto una lettera in cui dichiarava il suo odio per i bambini. Le coincidenze inquietanti sono che Allen era un maestro delle elementari e che aveva preso la patente proprio il 13 Ottobre. In questo caso a testimoniare fu Ralph Spinelli, l’uomo con cui Allen aveva avuto una rissa, che dichiarò che il sospettato qualche giorno prima aveva confessato di essere Zodiac e che aveva intenzione di dimostrarlo uccidendo un tassista. Nulla, in questa vicenda, sembra essere casuale, neppure il più piccolo dettaglio.
Inoltre, le impronte trovate sulla scena del crimine del Lago Berryessa corrispondevano al numero di scarpe di Arthut Leigh Allen. Bryan Hartnell, scampato alla folle furia omicida di Zodiac, confermò che la voce e gli atteggiamenti del sospettato erano molto simili a quelli del serial killer.
Altre coincidenze hanno portato la maggior parte delle persone a pensare che Zodiac in realtà era Arthur Leigh Allen.
Per esempio, in una lettera l’assassino aveva riportato lo schema di una bomba che, a suo dire, aveva ordinato per corrispondenza. Nel 1991, durante la perquisizione a casa di Allen, vennero trovati degli schemi molto simili e un catalogo di esplosivi che poteva essere acquistato online.
Tra il 1970 e il 1974 Allen decise di trasferirsi a Sonoma per frequentare un corso di chimica. Il periodo coincide con un momento di tregua da parte di Zodiac, ma per una strana coincidenza inziarono a morire delle studentesse di Sonoma. Non venne mai confermato nulla, ma in molti pensarono che l’assassino potesse essere lo stesso.
Arthur Leigh Allen morì nel 1992. Nel 2002 decisero di confrontare il DNA di Allen con quello ottenuto dal francobollo di una lettera di Zodiac. Non vi fu alcun riscontro.
Arthur Leigh Allen è morto senza che nessuno abbia mai avuto abbastanza prove per accusarlo di essere il terribile Zodiac, che è rimasto nella storia americana come uno dei peggiori serial killer senza identità. Tuttte queste strane coincidenze, però, hanno sempre fatto nascere diversi dubbi e molte persone credono fermamente che Zodiac è morto nel 1992.
Chiara Nava