La conclusione del suo rapporto matrimoniale, coincise l’incremento dell’attività bestiale di Albert Fish; prese anche a frequentare bordelli praticamente ogni sera, pagando camionisti e marinai disposti a sodomizzarlo.

L’escalation del mostro è in pieno svolgimento, in questa sua fase della vita Fish arrivò ad affermare che sentiva voci che gli assillavano il cervello e che l’Arcangelo Gabriele gli diceva di essere il nuovo Messia. Affermazione cui ricorse anche durante il suo processo quando, alzando il tiro in modo esponenziale, affermò che fosse Dio a comandargli gli assassinii.

Nel suo delirio Albert Fish ci sguazzava alla perfezione. Dichiarò di aver molestato e stuprato circa 400 bambini e adolescenti; venne ritenuto responsabile dell’omicidio di un uomo nel 1910 ma fu impossibile dimostrare l’accusa; a lui vennero attributi con ragionevole certezza ben 15 dei sospetti 100 e oltre casi a lui riconducibili ma, a inchiodarlo definitivamente, furono 3 casi di omicidio. Uno su tutti: la morte della piccola Grace Budd.

Il 25 maggio 1928 Edward Budd pubblica un annuncio sul New York World in cerca di un lavoro per aiutare la sua famiglia. In seguito all’annuncio a casa Budd si presentò un uomo anziano dai capelli grigi e i modi gentili e affabili, Frank Howard. Frank ebbe modo di ritornare in quella casa dove, data la gentilezza della signora Delia Budd e l’affabilità della famiglia, venne invitato a fermarsi a pranzo così da poter conoscere anche il marito. In quell’occasione fece la conoscenza della piccola Grace Budd, di appena dieci anni. Il signore anziano ospite della famiglia si lasciò andare a qualche complimento verso la piccola e le donò 50 centesimi per comperarsi le caramelle. Tanta era la fiducia verso quell’uomo dall’apparenza innocua, ben disposto, solo, anziano, distinto e dai modi gentili che i genitori gli consentirono di portare con sé Grace alla festa di compleanno del nipotino del signor Frank Howard.

Quella fu l’ultima volta che i Budd rividero la piccola Grace. Perché quell’anziano era in realtà il Vampiro do Brooklyn.

Il sequestro e l’assassinio di Grace Budd segnò la fine per Albert Fish. Egli aveva raggiunto il livello in cui si sentiva onnipotente e riteneva che fosse impossibile fermarlo, quanto giudicarlo colpevole dato che le sue azioni erano la volontà di Dio. La sua convinzione di poter sfuggire alla cattura quanto al giudizio lo portò a commettere un’azione che ne decretò sia l’arresto e la conseguente condanna a morte; Albert Fish scrisse una lunga lettera alla signora Delia Budd, madre della piccola rapita, uccisa e mangiata.

Una lettera nella quale si congratulava per l’educazione impartita alla piccola e ne lodava il buon carattere e l’indole tranquilla. Una lettera della quale proponiamo uno stralcio:

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