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Lo scorso maggio, la notizia del cambiamento del calcolo del Pil nell’eurozona ha fatto discutere fin da subito. Infatti da settembre la metodologia introdotta nel 2010 sarà abbandonata dall’Istat e sostituita con Sec2010. Nel nuovo calcolo saranno introdotte nuovi voci come le spese di ricerca e sviluppo o quelle militari, ma troveremo voci alquanto bizzarre, se solo pensiamo che l’illegalità entra a far parte dell’universo dei conti pubblici.

Prostituzione, droga, contrabbando di alcol e sigarette sono il paradosso macroeconomico che l’Europa ci impone, tanto da aver fatto slittare la data di presentazione del Documento di economia e finanza (DEF).

Il direttore del dipartimento Istat per i conti nazionali, Roberto Monducci, a Rainews24, ha cercato di rispondere alla domanda sul peso di droga, prostituzione e contrabbando nel Pil: “non saranno queste le innovazioni che faranno crescere il Pil, afferma il direttore. Ci si aspetta un impatto limitato. Le linee guida imposte da Eurostat contengono indicazioni molto chiare su come calcolare questi aggregati. E i risultati sono abbastanza limitati”.

“Serve avere un quadro più aderente e reale del funzionamento del sistema economico e non si fa altro che rendere il Pil un indicatore più aderente al circuito dell’economia”, questo è quanto afferma Enrico Giovannini, ex presidente Istat e Ministro del Lavoro nel Governo Letta.

Questa nuova metodologia di calcolo del Pil dovrebbe portare al governo circa 32 miliardi considerando le stime di 1-2 punti percentuali. Infatti ogni punto di Pil vale 16 miliardi. Inoltre questi 2 punti percentuali potrebbero abbassare il rapporto del deficit/Pil dal 3 al 2,98, così importanti per la tenuta dei conti pubblici e il rispetto degli impegni di bilancio presi con Bruxelles.

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