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Tre giorni di spogliarelli, spettacoli burlesque e giochi di erotismo.

La scorsa estate questo e probabilmente molto altro è avvenuto a Roma in occasione dell’evento Love lab, le officine della felicità. Un vero e proprio paradiso per chi sogna un mondo a luci rosse, che però  ha generato non poche lamentele da parte degli artisti.

Il fatto

A rendere decisamente più nobile  la realizzazione della fiera dell’erotismo è stata la scelta di devolvere parte del ricavato a favore di alcune associazioni che combattono il femminicidio, l’omofobia e la sessualità dei disabili. Ciò non è stato possibile a causa della fuga messa in atto dall’organizzatore, che ha lasciato 50 artisti privi di retribuzione.  Si cela dietro il nome d’arte Flavio Korea e più volte, in diverse parti di Italia, svanisce nel nulla. Cosi racconta Emanuela Colonna, ex danzatrice di burlesque, precedentemente truffata da Korea.

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Un malore improvviso?

L’organizzatore latitante dopo giorni si è fatto vivo lasciando un sms dove tranquillizzava i suoi lavoratori scrivendo: «Mi dispiace, se qualcuno sarà rimborsato in ritardo. Ma la colpa di questo è che mi sono sentito male».

Nonostante l’ipotesi del malore sia avvalorata da uno stretto collaboratore di Korea, gli artisti dello show dell’eros non sembrano crederci e per questo aspetteranno di essere retribuiti per via legale.

Non sappiamo se quella in questione sia l’ennesima farsa inscenata da  un “truffatore seriale”, ciò che rammarica è che la speranza di ricavare da tale evento cifre che sarebbero state utili ad associazioni di rilevanza sociale, probabilmente resterà vana.

di Roberta della Torre