(foto fonte web)

(foto fonte web)

(foto fonte web)
(foto fonte web)

Le nuove indagini sul mistero sulla morte del grande pittore nel 1610.

Si tinge di giallo la vicenda della morte del grande pittore Michelangelo Merisi meglio conosciuto come Caravaggio. Il pittore menzionato è stato ed è ancora uno degli artisti che più ha contribuito alľevoluzione artistica della figura umana in pittura, lo stile del maestro era talmente diverso dai suoi contemporanei che attirò subito l’attenzione delle varie committenze. Caratteristica peculiare era un utilizzo diverso della luce alľinterno dei dipinti, essa veniva utilizzata per formare e disfare le forme creando un senso di realismo mai visto prima e totalmente diverso dall’accuratezza dei dettagli delľarte fiamminga.

Amato e dannato

Questa sua caratteristica lo porterà ad essere da una parte ammirato e stimato, ma sotto certi aspetti anche dannato: la Madonna dei Pellegrini è il dipinto che creò estremo scalpore nella curia e nei fedeli per l’inserimento di motivi mai visti prima. La Madonna è raffigurata con un abito inconsueto in un ambiente che lascia pensare ad un estremo pauperismo, il tutto confermato anche dall’aspetto dei pellegrini che mostrano i loro piedi rappresentati con un realismo che mai prima d’allora era stato mostrato.

Caravaggio, a suo modo, era un rivoluzionario dell’arte con un carattere indomabile confermato dall’episodio dell’assassinio da lui commesso durante una partita di pallacorda e storicamente legato alla sua morte. Secondo la storiografia ufficiale dopo quest’episodio l’artista fu costretto a scappare fino al momento del suo abbandono a Porto Ercole dove morì di malattia e stenti.

La novità sulla morte

La recente notizia divulgata da un professore dell’Università di Napoli, Vincenzo Pacelli, smentisce quanto appena detto. Grazie ad una serie di documenti esaminati dall’archivio di Stato e dall’Archivio Vaticano, lo studioso afferma che il luogo della morte non fu Porto Ercole. A causare la morte dell’artista, sempre secondo questi studi, furono emissari dei cavalieri di Malta che, con il tacito assenso della curia romana, assassinarono l’artista a Palo località sita nel Lazio.

Probabilmente fu ordinata la sua uccisione per il suo carattere inusuale e per i suoi difficili rapporti con la chiesa, la notizia richiederà ulteriori indagini per aggiornare la storiografia ufficiale ma è un tassello in più per far luce sulla scomparsa di questo misterioso e affascinante personaggio vissuto a cavallo del ‘500 e del ‘600.

di Pietro Viscusi