(foto fonte web)

(foto fonte web)

(foto fonte web)
(foto fonte web)

In un inferno senza fine ci sono loro, instancabili donne che troppo presto conosceranno la parola: dolore.        

Ancora delle bambine, sono costrette dalla propria famiglia a sposarsi con uomini maturi, a cui faranno da serve. Questa è solo la punta di un iceberg, di una realtà che è sotto gli occhi di tutti, eppure nessuno fa niente per fermarla.

Il silenzio

Sono vittime silenziose di abusi, di stupri che avvengono anche in pubblico, o dentro le loro stesse case davanti ai familiari, mariti, figli, fratelli. Un trauma terribile che le accompagnerà per il resto della loro vita. Martiri innocenti di un sistema malato che nessuno riesce a guarire.

Per non parlare di una delle ultime tragiche novità che arriva dal fronte siriano. Decine, forse centinaia, di giovani donne (anche quattordicenni) sono reclutate in Tunisia e Somalia, e poi trasportate clandestinamente in Siria, dove vengono obbligate a concedersi ai miliziani che combattono le truppe di al-Assad.
Insomma, donne di conforto per gli uomini dei gruppi jihadisti. Questa è la tragica situazione che giunge sino a noi.

I nomi del coraggio

Fortunatamente le donne siriane hanno cominciato a rivoltarsi. Circa un anno fa, hanno guidano manifestazioni, si sono messe a capo di organizzazioni per la difesa dei diritti umani e sono diventate protagoniste di primo piano nell’opposizione politica.

Questi alcuni dei loro nomi. Fadwa Soliman era una delle attrici più famose in Siria. I genitori, scoprendo la scelta della figlia, la diseredarono ed essendo un volto noto, visti i suoi trascorsi televisivi, Fadwa, fu ricercata dalla polizia. Vive ancora oggi in latitanza e ogni giorno è costretta a cambiare casa per non essere catturata.

Razan Zaithouni, è ricercata perché accusata dal regime siriano di essere una spia straniera. Il marito è attualmente detenuto nelle carceri.
Suhair Atassi, attivista per i diritti umani è stata arrestata all’inizio delle proteste e scarcerata dopo un paio di mesi. Vive ancora sotto la costante minaccia di essere arrestata.
Le donne siriane sono forti, agguerrite, orgogliose e pur piene di dolore non si arrendono e combattono per loro e per la loro terra.

In attesa che la condizione della donna in quei paesi cambi radicalmente, si può solo sostenerle e aiutarle, riportando alla luce ciò che molti vorrebbero tener nascosto.

di Dora Millaci