Michael Corleone continua ad amministrare la Famiglia con spietatezza e autorità: si sbarazza di un importante imprenditore di Miami, poi fa uccidere il fratello Fredo che l’aveva tradito. Intanto sua moglie Kay, per non dargli un altro figlio maschio, abortisce di nascosto.
Francis Ford Coppola, 1974
Più doloroso e disperato del primo atto, del quale non condivide l’aura leggendaria, quasi mitologica, che circondava Don Vito. Michael, nuovo capofamiglia, è taciturno, introverso, decisionista ed efferato: i suoi fratelli e collaboratori, cresciuti nel mito del padre, lo odiano e perfino il fido Tom Hagen pensa a una congiura.
Temi da tragedia greca, con finale in sintonia con il resto, per la parte “moderna” del film, che ci mostra nell’altra metà le gesta giovanili di Vito Aldonini, ribattezzato Corleone da un distratto impiegato dell’anagrafe. Anche qui Coppola smitizza la figura del fu Brando (quasi volesse riparare ad un’involontaria glorificazione di un mafioso) mostrando l’implume De Niro che uccide a sangue freddo il capo di Little Italy e poi squarta con crudeltà un rintronato don siciliano.
E’ perciò nel segno della violenza e della freddezza questo secondo episodio, meno accattivante del primo anche per l’assenza voluta di “scene madri” (la testa di cavallo, la scena al ristorante, la morte di don Vito). Il finale a flashback assente nel primo episodio, però, è magnifico. Tutto è già stato spiegato nel primo capitolo, a Coppola interessa ora mostrare la tragica routine, il dissesto familiare, la dannazione. Temi che saranno ulteriormente ripresi nel capitolo finale. Pacino perfetto, De Niro già istrione e da Oscar, impeccabili i caratteristi. C’è chi lo preferisce al primo, in realtà sono complementari.
Recensione di Giuseppe Pastore
http://cinema-scope.org/2006/11/23/il-padrino-parte-seconda-francis-ford-coppola-1974/