Il problema non era Berlusconi: il problema è il potere in Italia, la sua natura grottesca, i suoi tentacoli lussureggianti, le sue maschere eterne e le sue distorsioni post-moderne. Filippo Ceccarelli è il più implacabile notista politico in Italia, quello che riesce a leggere nel gesto involontario, nel particolare di vestiario, nell’attimo rubato alla noia parlamentare tutta la complessità e la stratificazione del grande spettacolo che è il cosiddetto “teatrino della politica”.
Giorno dopo giorno, Ceccarelli annota i detriti della cronaca, le note di colore, le comparsate ai margini o al centro dell’agone mediático e politico. Ritaglia i giornali, spigola sui blog, non disdegna il gossip: il suo archivio è una delle grandi leggende del giornalismo italiano. Non c’è dubbio che, negli ultimi anni, questo parlamento e tutto quello che gli gira intorno abbiano fornito un’immensa mole di materiale a un osservatore attento e arguto.
Forse già non ricordiamo più quello che è successo e in che paese abbiamo vissuto durante l’ultima legislatura. Ceccarelli ce lo racconta facendoci sbirciare nel suo personale zibaldone: una galleria di fatti minuti e improvvise epifanie, dichiarazioni imprudenti o ingenuamente rivelatorie, rifiuti, frammenti, frattaglie, in cui scorrono gli ultimi anni di questa sciagurata Seconda Repubblica. Il risultato è un arazzo intessuto di crudeltà, pietà e humour nero.
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Filippo Ceccarelli
casa editrice: La Feltrinelli