(foto fonte web ottimizzata per altriconfini)
(foto fonte web ottimizzata per altriconfini)

In tema di abusi su minori, la legislazione fa riferimento a due tipi di pene: quelle detentive e quelle pecuniarie. Facendo attenzione si può notare come non si tiene conto degli aspetti preventivi legati ai trattamenti che potrebbero essere messi in atto.

Infatti, ad oggi, i soggetti che compiono atti di pedofilia e riconosciuti come tali, non vengono sottoposti a nessun tipo di trattamento perché da un lato negano il loro reato e non lo vedono come un problema sessuale ma come una scelta, dall’altro perché la legge non offre delle precise indicazioni.

Cosa accade dopo la scoperta del reato?
Quando parliamo di pedofilia e di comportamento pedofilo, è necessario fare alcune considerazioni: la prima, quello pedofilo è un comportamento parafiliaco risultante da una soluzione vantaggiosa di un conflitto psichico. Il pedofilo, anche dopo aver scontato la condanna rimane tale a meno che non intervenga un fattore di cambiamento.

La seconda considerazione, parte dal presupposto che il bambino è, per principio evolutivo, un perverso polimorfo ed è solo all’adulto, che spetta l’assunzione della responsabilità dell’atto.

«La prevenzione intesa in termini terapeutici di cura, può avere un senso solo per l’adulto e solo quando sia consenziente al trattamento e consapevole dell’aspetto patologico della propria sessualità».

Obiettivo principale del programma terapeutico infatti è: «il riconoscimento da parte dell’abusatore del proprio problema, l’assumersi la responsabilità delle proprie azioni, “reimpostare” il proprio atteggiamento sia nei confronti della sessualità sia verso l’aggressività e riconoscere che l’abuso sessuale è un atto compulsivo sul quale va esercitato un controllo».

Il dramma sociale della pedofilia
Le problematiche con cui terapeuta e paziente dovranno confrontarsi sono: educazione sessuale, comprensione dell’abuso sessuale, l’impatto dello stesso sulla vittima; risocializzazione dell’individuo tenendo conto delle relazioni interpersonali, il controllo dell’aggressività; “tecniche personalizzate per evitare l’abuso.

In conclusione, valgono le considerazioni di diversi autori, secondo i quali occorre tenere presente che: «La pedofilia ha, rispetto a conflitti interni, un aspetto risolutivo che necessita un intervento con uno specifico trattamento che riesca a far fronte al passaggio da una situazione di apparente equilibrio in cui il sintomo è vantaggioso per il perverso, ad una condizione psichica per così dire fluttuante, in cui il conflitto ritorna ad essere attuale, irrisolto e, inevitabilmente, angosciante».

di Marco Arnesano

Riferimenti bibliografici:

 Legge n. 354 del 1975 che prevede programmi individualizzati con riferimento alla personalità del soggetto, alle caratteristiche psicofisiche ed alle cause di adattamento (art. 13)

marshall w.l., anderson d., fernandez y. (2000) TREATMENT OF SEXUAL OFFENDERS AND ITS EFFECTS

acconci m., berti a. (1999) grandi reati, piccole vittime, erga, genova.