(foto fonte web)
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“Common Challenge” è il nome della sofisticata esercitazione antiterrorismo, mai avvenuta prima in Italia e che ha visto la partecipazione delle forze dell’ordine di 9 Paesi europei

Obiettivi

L’operazione è stata condotta nell’ambito dell’organizzazione “Atlas”, comprendente unità speciali antiterrorismo provenienti dai 27 Paesi dell’Unione europea ed il cui motto è «All together to protect you».

Nata nell’ottobre del 2001 a Bruxelles, tale organizzazione si propone di favorire scambi tecnici tra i reparti, attraverso la costituzione di progetti e gruppi di lavoro permanenti, supervisionati dall’Assemblea dei Comandanti delle unità speciali, il cui presidente, dall’ottobre scorso, è il colonnello Olaf Lindner, nonché comandante del GSG 9 tedesco.

La spinta difensiva arriva dalla preoccupazione circa l’alto grado di preparazione raggiunto dai terroristi ed  il recente attentato di Boston  mostra la necessità di innalzare il livello di protezione per infrastrutture strategiche ed aree pubbliche.

La simulazione “Sfida comune”, organizzata dal network antiterrorismo Atlas, si è proposta, infatti, «l’obiettivo di misurare la capacità di risposta e di coordinamento ad attacchi simultanei sul territorio europeo», così come spiega Michele Cercone, portavoce del Commissario agli Affari interni Malmstroem.

La “Decisione”

L’esercitazione, che ha simulato l’intervento congiunto su ben nove fronti europei (Svezia, Irlanda, Lettonia, Spagna, Belgio, Italia, Austria, Slovacchia e Romania), ha preso le mosse dalla Decisione del Consiglio dell’Unione Europea del 23 giugno 2008, concernente la cooperazione tra le unità d’intervento speciali.

Tale decisione prevede la possibilità, per uno Stato membro, di richiedere l’intervento di un’ altra unità speciale congiunta per far fronte ad una situazione di crisi, indicandone la natura e le relative esigenze operative. L’unità a supporto opererà, dunque, sotto la responsabilità dello Stato membro richiedente, nel rispetto della legislazione di quest’ultimo e nei limiti dei poteri di cui dispone in virtù della propria legislazione nazionale.

La simulazione italiana

Lo scenario italiano, uno dei nove contemporaneamente attivi, ha simulato una presa di ostaggi  da parte di più terroristi, all’interno di un complesso in disuso nella provincia di Pisa, che accoglieva originariamente un ospedale ortopedico. Il sequestro era finalizzato alla liberazione di un soggetto, responsabile della gestione finanziaria dell’organizzazione terroristica, che era stato precedentemente arrestato all’aeroporto di Fiumicino e ricoverato nell’immaginario nosocomio in attesa di intervento chirurgico.

L’esercitazione antiterrorismo ha coinvolto congiuntamente il Gruppo d’intervento speciale dei Carabinieri ed il Nucleo operativo centrale di sicurezza della Polizia di Stato, supportati dai Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” e dal Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pisa.

La “sfida comune” per contrastare il fenomeno terrorismo è in corso, così come la speranza che per davvero l’unione faccia la forza.

di Annalisa Ianne