Da rivedere il senso civico di tanti abitanti del quartiere
Anche i cittadini più distinti abbandonano i rifiuti ai piedi dei cassonetti
A Porta di Roma, la scusa di lasciare i sacchi d’immondizia accanto ai cassoni, per permettere agli zingari di guardare all’interno per “salvare” qualcosa, ormai non è più credibile.
Gli abitanti dovrebbero cercare di tutelare il nuovo quartiere e invece troppo spesso si vedono delle scene che mostrano come non esista nella cultura di tanti, il dovere morale di dividere i rifiuti. Francesco gestisce un’attività commerciale ed è residente a Porta di Roma: «Innanzitutto vorrei pregare chi ha inventato i cassonetti della plastica e della carta di rivedere i suoi progetti e renderli più simili ai cassoni tradizionali perché è difficile inserire i rifiuti.
In seconda battuta vorrei che gli operatori ecologici svolgessero il loro lavoro nella maniera appropriata visto che intorno alla mia attività se non pulisco io tutte le mattine, potrebbe anche crescere una coltivazione d’immondizia. Per dimostrarlo sono 10 mesi che spazzo tutto senza toccare una spazzola al bordo della strada: quando si decideranno a pulire a fondo, la spazzola non ci sarà più.
Infine vorrei sapere perché non vengono più installati i cestini per i piccoli rifiuti: prima sui marciapiedi c’erano tanti piccoli cestini, ora da quando c’è la differenziata non si vedono più. Penso sarebbe meglio reintrodurli piuttosto che vedere strade e marciapiedi sporchi e maltenuti».
Costeggiando le strade del quartiere ci sono diversi sacchetti dell’immondizia abbandonati accanto ai cassoni vuoti: ma allora sono i cittadini pigri oppure gli operatori che non passano quanto dovrebbero e prendono solo i cassoni lasciando gli altri rifiuti? Certo è che chi dovrebbe sanzionare una categoria o l’altra non sta svolgendo il suo compito.
di Daniele Pellegrino