Quattordici furti commessi tutti ai danni di istituti scolastici di Marina di Carrara, concentrati nel medesimo periodo, hanno allarmato la squadra anticrimine della città. Da subito è stata data la caccia all’infallibile “ladro seriale”, fino a quando la laboriosa indagine ha prodotto i suoi frutti.
Gli edifici presi di mira sono stati: per sei volte l’istituto magistrale al quale sono state sottratte somme di denaro forzando i distributori automatici di bevande e cibi; stesso modus operandi in una scuola elementare; in un altro complesso scolastico il ladro ha rubato diverse tastiere per pc.
Il danno più consistente è costato alla scuola media che per ben quattro volte è stata “visitata” dall’uomo che ha incassato come bottino computer portatili, un video proiettore e un monitor LCD. Gli inquirenti hanno analizzato tutte le riprese delle telecamere di videosorveglianza e le immagini hanno ricondotto ad un ventottenne che è stato fermato e interrogato.
La vicenda assume dell’incredibile nel momento in cui ci si sofferma sull’abbigliamento scelto del ragazzo peri commettere i suoi furti. Negli ultimi tre “colpi” ha indossato un passamontagna nero e ha fatto utilizzo di arnesi da scasso, strumenti questi che potrebbero sembrare di normale routine per chi è del “mestiere” ma particolare attenzione suscita la scelta del malvivente di scrivere un bigliettino (in occasione del furto del 8 aprile) scusandosi e scegliendo come alibi alle sue azioni la crisi economica, il tutto firmandosi “Diabolik”.
Il giovane ha confessato le proprie responsabilità mostrandosi pentito ma in un primo momento, nei suoi racconti, ostentava un certo orgoglio nell’aver omaggiato l’eroe dei fumetti noir.
Davanti a questo caso di emulazione, probabilmente scapperà persino un sorriso, anche se di diabolico resta sempre l’atto di aver sottratto alla collettività, in particolar modo ai giovanissimi, strumenti di supporto scolastico. Non è compito di nessuno su questa terra avanzare Parabole, di certo è che se alla crisi economica si aggiunge quella morale la fine è veramente più vicina di quanto ognuno di noi possa immaginare.
di Roberta della Torre