Le moderne biotecnologie costituiscono una vera e propria rivoluzione scientifica e culturale, in grado di realizzare formidabili progressi per il genere umano, determinando vantaggi curativi contro malattie considerate fino ad ora incurabili e per la conservazione dell’ambiente. Tutto si basa sulla creazione di nuovi prodotti e sull’applicazione di processi innovativi per la realizzazione dei prodotti tradizionali.
Dr.ssa Federica Arnò (Biologa-Datamanager in oncologia) da quanto tempo si parla di biotecnologie?
Cenni di Biotecnologie sono presenti già a partire dal 8000 a.C. in Mesopotamia, dove si raccoglievano le sementi per poi ottenere un raccolto, e poi anche l’aggiunta di microrganismi fermentativi per ottenere la birra, il vino, gli yogurt e i formaggi.
Bisogna a tale proposito distinguere le Biotecnologie Tradizionali, che sfruttano processi propri dei microrganismi dalle Biotecnologie Moderne che utilizzano geni di organismi e li inseriscono in altri che acquisiscono pertanto la caratteristica voluta.
Quest’ultima “disciplina” è nata circa vent’anni dalla fusione dell’ingegneria e della biologia molecolare; alla base di tutto ciò c’è la scoperta della struttura del Dna, intorno agli anni ’50.
Conoscendo il Dna è stato possibile trasferire i geni, mattoncini di informazioni, da una specie all’altra in modo che l’organismo ricevente si trasformasse esteriormente o acquisisse proprietà produttive nuove.
Ma cosa sono “realmente” le biotecnologie?
Con il termine Biotecnologie si indicano le Tecnologie applicate alla Biologia, alla vita, all’integrazione delle scienze naturali, di organismi, cellule, loro parti e analoghi molecolari, nei processi industriali per la produzione di beni e servizi (come da definizione del European Federation of Biotechnology, EFB) che potrebbero divenire di fondamentale importanza per l’uomo, per gli animali ed anche per l’ambiente. Luogo comune vuole che la maggior parte delle persone, appena sente parlare di biotecnologie, fa subito riferimento agli OGM come fossero degli organismi mostruosi, figli della pazzia dei ricercatori. Invece molte sono le varietà vegetali modificate al fine di migliorarne le qualità nutrizionali (latte particolarmente ricco di sostanze proteiche, riso arricchito di vitamina A ed E), la resistenza alle malattie, la produttività e la tolleranza ai fattori nocivi.
Le moderne biotecnologie sono in grado di migliorare la qualità della vita?
La Biotecnologia moderna è destinata a rivoluzionare ampi settori del mondo, in quanto utilizza le scienze della biologia, della chimica e della fisica; l’ingegneria, i calcolatori e la tecnologia dell’informazione sviluppano gli strumenti e i prodotti che si rivelano una grande promessa, ma anche una grande sfida.
Quali sono questi cambiamenti?
La grandezza dei cambiamenti in arrivo spazia dall’industria all’agricoltura, dai problemi ambientali alla salute umana. Proprio in quest’ultimo settore si sono avuti i risultati più rilevanti: attraverso la comprensione dei meccanismi molecolari che governano una determinata malattia, si è passati alla produzione dei farmaci a bersaglio molecolare, tutti quei farmaci che permettono di colpire in modo mirato la molecola causa della malattia stessa senza andare a danneggiare tutto l’organismo.
Un esempio lampante sono gli anticorpi monoclonali, molecole legate al farmaco e che legano in maniera specifica le cellule tumorali, andando così a ridurre quasi a zero gli eventi avversi legati alla chemioterapia che invece va ad intaccare l’intero organismo.
Altri esempi sono i vaccini, farmaci contro disfunzioni metaboliche prima considerate incurabili, farmaci contro epatite, malattie genetiche e degenerative.
Inoltre come non menzionare le innovazioni portate dalle biotecnologie ai test diagnostici, come ad esempio quelli prenatali e antitumorali. Non dobbiamo dimenticare le grandi prospettive per l’applicazione della biotecnologia alla soluzione di molti problemi ambientali: controllo dell’inquinamento, eliminazione dei rifiuti tossici, recupero dei metalli dalle scorie minerarie e dai minerali a basso tenore, grazie all’azione di geni utili per la biodegradazione di composti chimici tossici.
Esistono delle norme che regolano le innovazioni scientifiche?
Si, con la crescita della biotecnologia in molti settori, si è ritenuto necessario formulare delle norme atte a regolamentare i problemi posti dalle innovazioni scientifiche (in particolare la liceità degli esperimenti) ed è nata così la Bioetica, la disciplina che si occupa delle questioni morali collegate alle biotecnologie. Tutti sembrano concordi nell’accettare la produzione di animali transgenici per sperimentazioni nelle cure di certe malattie, l’utilizzo di materiale genetico per produrre farmaci o vaccini. È stato però vietato dal Consiglio d’Europa l’utilizzo di embrioni umani in vitro per scopi di ricerca, la clonazione umana, lo scambio di geni tra uomini e animali.
Quanto sono importanti le biotecnologie?
Le biotecnologie rappresentano una delle frontiere più promettenti della scienza contemporanea, in grado di fornire all’umanità nuove opportunità per combattere le malattie, la denutrizione e per allargare gli orizzonti della nostra conoscenza dei sistemi viventi.
di Marco Arnesano