(foto fonte web)

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Sono sempre più in crescita i reati sulla rete. Nell’era digitalizzata, in cui ogni pratica burocratica è svolta online e lo stile di vita si muove secondo “codici binari”, bisogna prestare attenzione al male che latente e oscuro si aggira tra gli utenti ordinari. Quest’ultimi, ignari e incoscienti dell’operatività dei cyber criminali, cadono nella trappola dei “ragni”, così definita dai cultori della criminologia informatica. Gente carente di scrupoli e di morale, che in modo spassionato e a ritmi forsennati, si dedica alla delinquenza digitale: contraffazione di carte di credito, truffe finanziare, adescamenti di minori, attentati a siti istituzionali e aziendali. 

Sono circa un milione le vittime del fenomeno nel mondo ogni giorno, circa il 12% infatti, dichiara di essere stata obiettivo di frode online. Ogni anno vengono persi circa 290 miliardi di euro a livello globale a causa di truffe finanziarie in rete. Il web domina le nostre vite, la società non può farne a meno, la maggior parte delle documentazioni viene risolta su piattaforme specifiche, in assenza delle quali l’intero sistema collasserebbe. L’elettronica, la tecnologia e le telecomunicazioni sono ossigeno per la condotta sociale terrestre.

Basti pensare a un black out in una qualsiasi cittadina del pianeta, per avere dinanzi agli occhi uno scenario apocalittico, un teatro sanguinario, una società ingestibile. L’uomo ha bisogno di internet quasi come l’ossigeno. Basterebbe un programmino di una qualche software house, un accesso in remoto da una centrale specializzata per scatenare l’inferno più buio.

Alla luce di queste premesse la Commissione del Ue, si è attivata all’avvio del Centro Europeo per la lotta contro il cyber crimine (European Cybercrime Centre, siglato Ec3).

I criminali sono preparati nella disciplina, aggiornati, scaltri, temuti ma non invincibili; paradossalmente molti di questi sono combattuti dai re del web: gli hacker etici, sempre in prima fila per il contrasto a determinati reati. Nello specifico agiscono contro le persone e i loro diritti fondamentali; pronti a collaborare con le massime istituzioni governative, “firmando” per il contrasto e la prevenzione, partecipando a campagne condivise contro l’adescamento di minori, lo sfruttamento sessuale e la tratta delle persone.

Un mondo troppo vasto per essere affrontato dalle sole forze di polizia nazionali. La nascita di questo centro, quindi, segna un cambiamento epocale per la lotta al cyber crimine.

Di Vito Franco