Percorrere km e km di campo circondato da filo spinato ha significato per me attivare il coraggio dell’immaginazione. Quel coraggio che mi ha permesso di essere insieme un’ebrea, un’omosessuale, una zingara… una madre a cui hanno strappato il proprio figlio, una ventenne a cui hanno negato la spensieratezza di quegli anni…una donna a cui hanno calpestato brutalmente la dignità. Il treno della memoria è stato per me, un modo come un altro, ma certamente il migliore, per ricordare!
di Annalisa Ianne