Svaniscono nel nulla due gemelline: Polizia internazionale al lavoro
Alessia e Livia, entrambe di 6 anni, sembrano essere svanite nel nulla da quando il padre, Matthias Schepp, ha posto fine alla propria vita a Cerignola (Foggia) lanciandosi sotto l’Eurostar Milano-Bari. L’episodio appartiene alle cronache di diversi giorni fa ma soltanto in queste ore la vicenda rivela tutto il proprio clamore.
Matthias Schepp, 44 anni, era un ingegnere stimato nel proprio ambito ma soprattutto era il marito di Irina Lucidi dalla quale si era separato da pochi mesi. Sarebbe proprio la separazione la causa prima che ha portato l’uomo a sottrarre le due figlie dalla scuola dove si trovavano le bambine.
Da quel momento, di Alessia e Livia non si hanno più notizie: Sono state uccise? Sono ancora vive? Dovendo considerare del tutto attendibile una lettera che Schepp aveva inviato alla propria moglie prima di suicidarsi a Cerignola, la risposta alle domande poste indicherebbe le due bambine ormai morte, uccise dal padre “senza che abbiano sofferto” e poste “in un luogo più sicuro” così come l’uomo stesso aveva scritto alla moglie prima di suicidarsi.
Eppure, diversi elementi non quadrerebbero. Il primo dubbio sorge in merito al luogo dove le gemelline sarebbero state uccise. Infatti, prima di suicidarsi, Schepp compie un viaggio che per certi versi appare inspiegabile. Dopo aver prelevato le bimbe, in Svizzera, si reca nel tardo pomeriggio verso Ginevra percorrendo l’autostrada, ma è solo l’inizio della lunga odissea di Schepp.
Grazie al segnale del cellulare dell’uomo è stato possibile scoprire, dopo la tragedia, che verso sera Schepp aveva percorso la strada che porta a Lione; una decina di ore dopo lo ritroviamo a Marsiglia, dove aveva lasciato traccia del proprio passaggio in un parcheggio, impegnato col prelevamento di denaro da diversi sportelli bancari (la cifra prelevata era stata di 7.500 euro); l’ultimo tragitto della prima parte del lungo viaggio era stato quindi l’approdo in Corsica in seguito alla partenza dal porto di Marsiglia.
Ma durante la prima parte del viaggio le bambine dov’erano finite? Nella vicenda aleggia il dubbio che esse possano essere giunte all’aeroporto di Lione laddove Schepp le avrebbe consegnate a una misteriosa donna bionda di cui parlano alcuni testimoni.
Fantasia o realtà? Per scoprirlo potrebbe risultare molto utile sapere che la Corsica era stato il luogo dove solo poco più di un anno prima la famiglia, ancora unita, si era recata in vacanza e che per recarsi nell’isola, Schepp aveva acquistato tre biglietti.
I dettagli potrebbero risultare molto utili per le indagini perché lascerebbero supporre che in realtà Schepp non aveva lasciato ad alcuno le proprie figlie all’aeroporto di Lione, laddove il cellulare rilevava tracce della presenza dell’uomo ma che non può dare la certezza che l’ingegnere si fosse recato proprio all’aeroporto.
Infatti, quando si parla di “celle” del telefonino si parla di segnali che, detto in gergo, si “agganciano” alla rete di un’area nel cui perimetro si possono trovare diverse abitazioni e, nel caso specifico, anche un aeroporto.
Il fatto che Schepp si sia recato in Corsica può voler dire che egli abbia voluto rivivere con le proprie figlie la vacanza spensierata di un anno prima. Da qui troverebbero giustificazione i soldi prelevati in Francia, utili a sostenere le spese di viaggio ma soprattutto la vacanza con le figlie. Il comportamento di Schepp sembra quindi il tentativo di dare serenità alle due bimbe prima di un evento. Cos’era accaduto quindi in seguito alla partenza dalla Corsica? Di certo si sa soltanto che l’ingegnere aveva percorso la Costa Azzurra, giungendo poi a Ventimiglia e attraversando senza sosta mezza Italia fermandosi a Vietri sul Mare (Salerno) ma senza le figlie al seguito.
Il viaggio era poi proseguito alla volta di Cerignola laddove aveva chiuso l’auto con all’interno il cellulare (che permetterà di rintracciare l’uomo) e si era ucciso lasciandosi travolgere da un treno. Ma la domanda principale resta: dove sono finite le gemelline?
La risposta potrebbe essere agghiacciante. Infatti, nel tragitto che aveva portato Schepp a Ventimiglia le gemelline sembrano essere già assenti: a dirlo è soprattutto la foto dell’auto dell’uomo scattata proprio all’entrata di Ventimiglia.
Ma i testimoni finora comparsi nella vicenda affermano che già a Bastia (città dell’Alta Corsica) le bimbe non erano più col padre. Resta finora un mistero la ragione per cui Schepp si fosse recato in Italia e da lì in visita nel sud della penisola.
La risposta più banale vorrebbe il viaggio motivato dal desiderio ultimo dell’uomo di visitare un luogo per qualche motivo a lui caro; oppure la necessità di incontrare qualcuno; o ancora, mettere in atto un tentativo di depistaggio nei confronti delle autorità alle sue costole dopo l’allarme dato dalla scomparsa delle bimbe.
Quel che purtroppo appare certo, invece, è che nel tragitto fra il sud della Corsica e il nord della stessa, qualcosa sarebbe accaduto alle due gemelline. Schepp aveva deciso di uccidere le bimbe nel luogo in cui avevano vissuto momenti felici? Oppure aveva lasciato le figlie a qualcuno di fiducia proprio in Corsica? Per ora, entrambe le ipotesi restano in piedi.
Gli inquirenti stanno infatti esaminando in questi giorni alcuni oggetti appartenuti a Schepp, fra cui una penna e un navigatore ritrovato nella sua auto: l’obiettivo è quello di riscontrare la presenza o meno di tracce ematiche delle gemelline, circostanza che metterebbe in seria discussione la seconda ipotesi.
Si attendono dunque i risultati per un giallo che in queste ore sta impegnando la polizia francese, quella italiana e quella svizzera, tutte nell’attesa di scrivere un lieto fine.
di Pasquale Ragone
(Articolo tratto da International Post, 28.2.2011)