Il re di Creta venne assassinato: una storia che inizia da lontano, e che passa vicino al sole
Minosse fu un re giusto e benvoluto da tutti i cretesi. Non a caso, nella Divina Commedia, Dante gli affida il ruolo di giudicare i dannati all’Inferno. Come vuole il copione della mitologia greca, la catena degli eventi del suo omicidio prende inizio da un dispetto ad un dio: Minosse prega Poseidone di mandargli un toro per un sacrificio divino, ma l’animale è talmente bello che il re di Creta cambia idea e gli risparmia la vita.
Per ripicca, Poseidone fa innamorare Pasifae, la moglie di Minosse, del toro conteso. Grazie all’aiuto di Dedalo, il più famoso architetto e inventore dell’intera Creta, Pasifae riesce ad accoppiarsi con il toro con un astuto stratagemma: si nasconde in una mucca di legno, costruita proprio dall’architetto. Dalla loro unione nasce così il Minotauro, essere mitologico mezzo uomo e mezzo toro. Minosse ordina allo stesso Dedalo di costruire un labirinto, all’interno del quale isolare il Minotauro.
Tempo dopo Teseo, ribellandosi alla legge che prevedeva di portare ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi in sacrificio al Minotauro, decide di uccidere l’animale: Dedalo gli suggerisce il famoso stratagemma del filo e così Teseo, dopo aver compiuto la sua missione, riesce ad uscire dal labirinto.
Per Minosse è la goccia che fa traboccare il vaso: rinchiude nel labirinto sia Dedalo (colpevole dell’accoppiamento della moglie e della morte del Minotauro) sia suo figlio Icaro. I due riescono però a scappare. Grazie alla sua grande inventiva, Dedalo unisce delle piume con la cera, costruendo delle ali che permettono ai due di volare fuori dal labirinto.
Icaro però, inebriato dall’esperienza del volo, si avvicina troppo al sole, che con il suo calore scioglie la cera: il ragazzo cade in mare e muore. Dedalo invece continua il suo volo fino a Camico (l’attuale Agrigento) dove viene accolto dal re Cocalo. Minosse cerca in ogni modo di mettersi sulle tracce del fuggitivo ed escogita una gara per farlo uscire allo scoperto: promette una forte ricompensa a chiunque riesca a far passare un filo tra le volute di una conchiglia. Proprio Dedalo riesce a risolvere l’enigma, legando un filo a una formica e cospargendo i bordi degli orifizi della conchiglia di miele. Minosse scopre quindi che l’architetto è in Sicilia e si presenta dal re Cocalo per farselo consegnare.
Cocalo, che non ha nessuna intenzione di privarsi di un talento simile, offre a Minosse un bagno caldo, come era consuetudine offrire agli ospiti. Le figlie di Minosse però riscaldano l’acqua fino a farla bollire e il re di Creta muore in un bagno di calore.
di Nicola Guarneri